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Percorso iniziatico e solidarietà nella Libera Muratoria internazionale. La mostra del Servizio Biblioteca per la Gran Loggia

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La tradizione esoterica, di cui la Porta magica di Roma è una importante testimonianza, ricorda come la solidarietà costituisca parte integrante del percorso iniziatico. Nella storia della Massoneria, questo concetto è declinato inizialmente come carità e beneficenza, poi come filantropia e, infine, come solidarietà. Quello che il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia tende a dimostrare per la Gran Loggia di quest’anno, nella mostra allestita dal 5 al 7 aprile al Palacongressi di Rimini, è la centralità di questa idea nell’esperienza delle Comunioni massoniche di tutti i paesi, e come assuma forme e contenuti diversi in ragione delle particolari evoluzioni storiche. Non a caso, già nel 1811 all’indomani della fondazione del Grande Oriente d’Italia, prima Comunione massonica a vocazione “nazionale”, il patriota e massone Francesco Saverio Salfi nel discorso: “Dell’utilità della Franca Massoneria sotto il rapporto filantropico e morale” ammoniva come il massone dovesse sviluppare “le sue facoltà intellettuali, o morali, o meccaniche” e come “dal loro simultaneo com-plesso risultasse la sua piena moralità, il cui massimo grado ne costituisce la filantropia. La Massoneria deve dunque sviluppare queste facoltà per perfezionare il carattere morale e filantropico dell’uomo” e ancora, nel 1901, nel suo famoso discorso su “La Massoneria – Sua Azione – Suoi Fini” il Gran Maestro Ernesto Nathan indicava come attività fondamentale delle Logge del Grande Oriente d’Italia “una giusta, santa, solidarietà”. E del resto ancora oggi nel rituale massonico i lavori si aprono ricordando a tutti i Fratelli il motivo che li ha portati a riunirsi: “Per edificare Templi alla Virtù, scavare oscure e profonde prigioni al Vizio e lavorare al Bene ed al progresso dell’umanità.”
La carità, tra le virtù teologali, è stata uno degli elementi più rappresentativi dell’esistenza stessa della Massoneria, come dimostrano i grembiuli, il quadro di Loggia, il candelabro e il gettone di presenza della Loggia “I Discepoli di San Vincenzo de Paoli” (dedicata al santo che si prendeva cura dei bambini abbandonati) esposti nella mostra. La filantropia affonda le sue radici teoriche negli ideali illuministici che saranno esaltati dalla Rivoluzione francese. Il motto di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza, che caratterizza ancora oggi la Massoneria, assumerà una forma operativa lungo il corso dell’Ottocento con la fondazione di ospedali, l’apertura di scuole, case di riposo, ecc. realizzati dai Liberi Muratori in tutto il mondo e che costituiscono il percorso da seguire in questa mostra. L’esposizione sarà inaugurata dal Gran Maestro Stefano Bisi la mattina del 5 aprile, alle ore 10 e 20, e l’indomani, alle 9 e 15, è in programma una visita guidata con l’iconologo Mino Gabriele.


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