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Musica e Massoneria. Sulle note del fratello Sibelius

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La sua musica si identifica con i fantastici panorami finlandesi della regione di Hämeenlinna, il lago Vanaja e il parco Aulanko, i giardini di Ainola e la foresta di Kielomäki. Stiamo parlando del fratello Jean  Sibelius(1865-1957), tra i più grandi musicisti vissuti a cavallo di Ottocento e Novecento, dallo stile personale ha  destato  curiosità  ed  interesse  nel  mondo  musicale  internazionale per  il  suo  stile  assolutamente personale,  non rapportabile a un’ epoca precisa, ma espressione sicuramente della sua terra, delle sue bellezze naturali, della sua storia, cultura, tradizioni, di quel grande patrimonio fatto di canzani popolari, poesie che appartengono ad un’unica trama, l’epopea Kalevala, che diede forza e voce, a una nazione che cercava di affermare se stessa e che vide la luce nel 1917. E’ in questo clima che Sibelius visse e raggiunse la fama internazionale sperimentando forme nuovo di  suono e divenne libero muratore, compositore di musiche rituali, la più celebre delle quali l’Opus 113. La sua iniziazione si intreccia con la storia stessa della rinascita della Libera Muratoria in Finlandia avvenuta grazie al sostegno della Gran Loggia dello Stato di N.Y, che fu chiamata a farsi garante di quel momento fondativo, il 18 agosto del 1922. Sibelius, insieme ad altre importanti personalità, entrò a far parte della Gran Loggia di Finlandia, ricoprendo la carica di grande organista nell’officina madre Suomi Loosi n. 1, (Suomi = Finlandia, Loosi = Loggia). Sibelius, va ricordato, fu anche molto legato all’Italia. Viaggiò tra Venezia, Firenze, Foligno, Rapallo, Napoli, Capri e Roma, della quale scrisse “di tutte le città che ho visto è la più bella e la più aristocratica”. Dopo il primo concerto nel 1904 a Bologna, diretto da Arturo Toscanini, le sue musiche furono spesso eseguite in Italia; Sibelius venne nominato nel 1916 accademico di Santa Cecilia, diresse nel 1923 all’Augusteo un concerto monografico di proprie composizioni e, nel luglio 1929 gli venne conferita l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Corona d’Italia.

Su Sibelius libero muratore leggi l’articolo di Patrizio Comparini sul n. 1 di Hiram 2004


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