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Stupor Mundi. Convegno a Foggia su Federico II, tra mito e storia

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posterFederico II, imperatore del Sacro Romano Impero, nasce a Jesi il 26 dicembre 1194 e da subito si rivela eccezionale. Conosciuto con l’appellativo di “meraviglia del mondo” (stupor mundi) e “fanciullo di Puglia” (puer Apuliae), Federico è dotato di una personalità poliedrica e il suo regno è caratterizzato da una brillante attività legislativa e di innovazione tecnologica e culturale. Il centro della sua politica è il Regno di Sicilia e la sua corte a Palermo è il luogo d’incontro delle culture cristiana, araba, ebraica e greca. Muore nel 1250 a Fiorentino di Puglia, a pochi chilometri da Foggia. Sarà questa città a ospitare il 24 novembre il convegno che celebra Federico II di Svevia con un incontro di studio al quale parteciperà il Gran Maestro Stefano Bisi. L’appuntamento è alle ore 17 presso la Biblioteca Provinciale Magna Capitana (Viale Michelangelo 1) e si svolge a cura della Loggia Carlo Gentile (262) di Foggia del Grande Oriente d’Italia.

Con “Stupor Mundi: Federico II tra mito e storia”, questo è il titolo del convegno, si cercherà di fare luce su un personaggio che ha segnato il Medioevo e che ancora vive nei tanti lasciti giunti fino a noi e che vanno dalle arti, alle lettere e a ogni ramo della conoscenza (nel 1224 Federico istituisce a Napoli la prima università statale laica), fino alla politica, all’economia e alla giustizia. Per l’architettura sono singolari i tanti castelli (il più famoso è quello di Castel del Monte) fatti erigere da lui non solo per controllare il territorio ma anche per essere dimora nei periodi dedicati alla caccia e da qui ecco anche il suo amore per la natura, la terra e il cielo. E altro e altro ancora tra cui il mito che lo vuole Anticristo o Messia. Moderati da Michele Loffredo, porteranno contributi al convegno: il filosofo Claudio Bonvecchio, Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia, che parlerà proprio del mito di Federico II; lo storico medievalista Mario Conetti che terrà una relazione su “L’Ordine sacro della politica”; l’egittologo e docente di archeoastronomia Nadim Vlora che terrà un intervento dal titolo suggestivo “Oltre il Castello, oltre il Monte”. Al Gran Maestro Stefano Bisi è affidata la conclusione dei lavori.

La partecipazione al convegno è aperta a tutti.


Solidarietà del Gran Maestro ai fratelli trapanesi: Tp24 pubblica loro nomi senza motivo e in barba alla privacy. “Episodio grave e persecutorio”

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Il Gran Maestro Stefano Bisi esprime la più totale solidarietà e vicinanza ai fratelli trapanesi che hanno visto i loro nomi pubblicati senza alcun motivo e in barba anche alla violazione delle più comuni norme del diritto alla privacy sul sito giornalistico Tp24.it. Si tratta di un episodio grave, persecutorio e sgradevole che evidenzia la volontà di demonizzare gli iscritti all’Istituzione e di fare palesare nell’opinione pubblica un’immagine distorta e fuorviante dei liberi muratori mazaresi che non sono coinvolti in nessuna indagine e esercitano con coraggio, forza e passione le sublimi finalità della massoneria. Il Grande Oriente d’Italia è pronto a tutelare ovunque i propri iscritti, contro la pubblicazione di elenchi che non ha nulla a che vedere con le esigenze dell’informazione e che provoca forti disagi ai singoli fratelli esponendoli socialmente anche a potenziali situazioni di rischio dell’incolumità.

Il ritorno di Pitagora. Incontro a Casa Nathan

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Incontro interessante il 12 novembre a Casa Nathan, il Centro Polifunzionale del Grande Oriente d’Italia nella capitale, che è stato dedicato a Pitagora dalla loggia romana che porta il suo nome. “Il ritorno di Pitagora” è il titolo del convegno che è stato rivolto, in particolare, alle logge del Grande Oriente intitolate al filosofo di Samo, e che ha esaminato vari ambiti del pitagorismo nel pensiero, nell’arte, nell’architettura e nella musica anche in periodi più recenti.

Il convegno su Pitagora nella sala conferenze di Casa Nathan
Il convegno su Pitagora nella sala conferenze di Casa Nathan

Renato Santoro, maestro venerabile della Loggia Pitagora (178) di Roma ha introdotto i lavori illustrando – con l’ausilio di audiovisivi –  la cosiddetta Basilica neo-pitagorica di Porta Maggiore, riconducibile ai primi decenni del I secolo d.C., e situata al di sotto di sette metri dal livello dell’attuale via Prenestina romana. Ha fatto seguito l’intervento di Giandomenico Casalino – autore leccese di importanti testi di argomento esoterico come Il nome segreto di Roma, Essenza della romanità, La spiritualità di Roma – che ha interessato i rapporti tra Julius Evola e il pitagorismo in riferimento all’introduzione e al commento all’edizione dei Versi Aurei di Pitagora pubblicata da Atanor negli anni Cinquanta. La parola è poi passata a Roberto Quarta, autore delle opere Roma segreta e Roma massonica, edite da Mediterranee, per un excursus del sodalizio culturale fra Papini e il pitagorico Arturo Reghini, con una panoramica sulla Roma esoterica fra le due guerre. È seguita quindi la lettura, da parte di Nicola Santoliquido, già venerabile della “Pitagora” capitolina, del racconto di Giovanni Papini Il ritorno di Pitagora tratto dalla raccolta del suo romanzo Gog del 1931. Molto apprezzata, infine, l’esposizione – con esecuzione di alcuni brani musicali – fatta dal M° Augusto Mastrantoni, esponente del Grande Oriente, sulla musica e l’armonia pitagorica nell’Antica Grecia.
Chiuso il convegno nel tardo pomeriggio, i fratelli si sono riuniti in tornata rituale.

La cosiddetta Basilica Pitagorica di Porta Maggiore

Per Colloquia Aedificare. A Palmi l’11 novembre scorso l’ultimo appuntamento

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Al centro il Primo Gran Sorvegliante, Tonino Seminario, con il Gmo Ugo Bellantoni, il Gu Cosimo Petrolino, il Garante di Amicizia nonché Presidente eletto del Collegio Circoscrizionale della Calabria,Giuseppe Messina, il Mv, Titta Sigilli

Lo scorso 11 novembre a Palmi si è svolto il terzo ed ultimo appuntamento della sedicesima edizione del “Per Colloquia Aedificare” organizzato dall’officina Pitagora- XXIX Agosto (1168)  che per quest’anno ha previsto come tema narrante “Initium tra percorsi sogni e segni”. L’eccezionale partecipazione dei fratelli calabresi è stata arricchita dai lavori congiunti con la loggia Mazzone-Ruffo  di Roccella Jonica che ha voluto condividere i lavori della serata caratterizzati da uno straordinario affetto e rispetto nei riguardi del fratello Tonino Seminario, Primo Gran Sorvegliante del Goi, protagonista della serata Stracolmo il tempio di rappresentanti provenienti da tutti gli Orienti della circoscrizione assieme ai fratelli Rosario Dibilio già Segretario ed Enzo Stilo già Oratore del Collegio  della Calabria, Giorgio De Luca, Dario Russo e Domenico Tedesco Ispettori Circoscrizionali,  Ettore Saffioti Giudice Circoscrizionale, Enzo La Valva, Giuseppe Amendola e Giuseppe Messina rispettivamente Oratore, Vice Presidente e Presidente del Collegio della Calabria, Licciardello Salvatore componente della commissione diffusione del pensiero massonico, Sergio Tursi Prato componente della commissione esteri, Maurizio Maisano Consigliere dell’Ordine, Vinci Gregorio, Gianni Greco, Claudio Roselli, Giuseppe Messina, Ennio Palmieri e Raffaele Scarfò Garanti di Amicizia, ai  Grandi Ufficiali Giuseppe Giannetto e Cosimo Petrolino e Ugo Bellantoni, Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia.

Il fratello Seminario, è riuscito, con una tavola su “La Liberta’”, ad intrattenere, fermando il tempo, la moltitudine di fratelli arrivati ad ascoltarlo.  Consapevole della delicatezza delle stagioni che il mondo sta vivendo, i ha disegnato una narrazione etica che attraverso la libertà nutre i legami che contraddistinguono i fratelli: non solo, ma con un racconto allo stesso tempo semplice ma intenso, ha messo in guardia da come spesso la parola libertà viene maltrattata o strumentalizzata. La cura e la via per meglio apprezzarne il senso ultimo è quella dell’indispensabile dialogo. Il titolo che caratterizza il percorso culturale dell’Officina Pitagora XXIX Agosto è giustappunto “Per colloquia aedificare” : solo attraverso il dialogo si edifica il buono e il bello, esaltando le tante cose che uniscono e mortificando le poche che dividono. Infine, il passaggio di maglietto dal sapore antico tra fratelli, Titta Sigilli e Domenico Bombardieri, rispettivamente Maestri Venerabili della Pitagora XXIX Agosto e Mazzone Ruffo ha concluso i lavori di una tornata indimenticabile.

 

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Gemellaggio tra la loggia Ugolino di Iglesias e la Lumina di Bucarest

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Il 18 Ottobre 2016, a Bucarest, si è celebrata la  cerimonia di Gemellaggio fra la loggia Ugolino n. 1383 di Iglesias e la  Lumina n. 325  di Bucarest. Dall’oriente sulcitano hanno preso parte ai Lavori, oltre al maestro venerabile  e all’ex maestro venerabile,  numerosi fratelli maestri ed apprendisti. Nel corso della cerimonia i due Maestri Venerabili, Silvestro Biggio e Said Gamben, si sono scambiati, nel segno di una perenne fratellanza dei doni e due targhe in ricordo dell’evento. I fratelli della Ugolino hanno portato in dono ai fratelli rumeni un cubo in legno, opera di un artigiano locale, sormontato da un minerale di Galena, che, estratto fino a poco tempo fa nelle miniere del Sulcis, ha rappresentato e caratterizzato la storia socio economica  e culturale Sulcitana. Dopo i saluti ed i reciproci ringraziamenti, incluso quello del portavoce del Gran Maestro di Romania, Biggio e Gamben hanno concluso la cerimonia con un agape fraterna nella sala dei passi perduti del tempio di Bucarest.

Dio e il suo destino. Dibattito a Trento stasera

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GOI- Trento4Il rapporto dell’uomo con il divino è centrale nella vicenda terrena. Diceva Agostino: “Sebbene non possa esistere alcunché senza Dio, nulla coincide con lui”. E su queste parole occorre soffermarsi per dare oggi un senso alla perdita di valori e alla dispersione di spiritualità, anche nell’ambito della fede religiosa, ed evitare che la narrazione umana continui ad avere sempre più lacune su ciò che è buono e giusto per tutti. Per far rinascere la fiducia e la speranza. Il teologo Vito Mancuso dibatterà il tema “Dio e il suo destino” – che è anche il titolo di un suo libro – nell’ambito di un incontro pubblico in programma a Trento il 17 novembre (ore 20) presso il Cinema Vittoria. Promuove l’iniziativa il Collegio Circoscrizionale del Trentino Alto Adige del Grande Oriente d’Italia. L’argomento sarà introdotto dal Grande Oratore Claudio Bonvecchio mentre le conclusioni saranno del Gran Maestro Stefano Bisi.

vito-mancusoTeologo italiano, Vito Mancuso è docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. I suoi studi sono rivolti a costruire una “teologia laica” che parli di Dio in un discorso rigoroso che possa sussistere anche in ambito filosofico e scientifico.
Mancuso è al centro di aspre polemiche per la presunta incompatibilità di alcune sue tesi con il nucleo teologico-dogmatico tradizionale della fede cristiana. Ha pubblicato Il dolore innocente (2002), Per amore (2005) e Disputa su Dio e dintorni. Assieme ad Elido Fazi è direttore di una collana dedicata a un’interpretazione laica della spiritualità. La collana, pubblicata da Fazi, è intitolata Campo dei fiori. Del 2011 è Io e Dio. Una guida dei perplessi (Garzanti), del 2012 Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana (Fazi) e del 2016 Il coraggio di essere liberi (Garzanti).

Incontro con Mancuso | Trentino

Il Gran Maestro a Campi Salentina per la Città del Libro 2016

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pagine-da-citta-del-libro-2016“Mediterraneo, l’audacia dell’incontro” è il tema centrale della XXI Città del Libro in programma a Campi Salentina, nel leccese, dal 25 al 27 novembre. Tre giorni pieni di incontri, mostre, seminari, workshop e laboratori didattici con una sezione dedicata a bambini e ragazzi che avrà lo spazio più ampio. Le scuole, a partire da quella primaria, saranno direttamente coinvolte a stimolare i giovanissimi alla lettura e a confrontarsi su temi di strettissima attualità (legalità, giustizia, diritti umani, pace, lotta alla mafia, ecosostenibilità) e quelli propri della loro generazione e che interessano fenomeni di disagio, come l’anoressia e il bullismo.

Il Gran Maestro Stefano Bisi è tra i protagonisti dell’ultimo giorno di lavori che saranno di ampio respiro con una serie di eventi all’interno di tre sezioni – “Le primavere non fioriscono”, “La periferia d’Europa” e “Un mare di risorse” – che si collegano e sviluppano il tema conduttore.

“Dalle ombre all’impegno civile. Massoneria e Costituzione” è il titolo dell’incontro al quale parteciperà il Gran Maestro insieme a Cosimo Durante, presidente di “Città del Libro”, alla giornalista Leda Cesari e a Alberto Maritati, già senatore della Repubblica.  L’appuntamento è domenica 27 novembre, alle ore 16,30, in Piazza Libertà, sede della manifestazione nel centro storico di Campi Salentina.

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Info: cittadellibro.net

 


Serata Lions ad Arezzo per celebrare i 70 anni della Repubblica. Relatore il Gran Maestro Bisi

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manifesto-23-11-2016-lions-club-arezzo-nord-estMantenere vivo il ricordo delle conquiste, in termini di diritti, fatte dagli Italiani all’indomani del secondo conflitto mondiale è doveroso, e non solo per perpetuare semplicemente la storia ma soprattutto per far conoscere ai giovani quali passioni e quanti sacrifici siano alla base della nostra democrazia. Con il convegno pubblico “I 70 anni della Repubblica Italiana” il Lions Club Arezzo Nord Est si inserisce nel filone delle celebrazioni che nel 2016 ricorda lo storico l’anniversario del 2 giugno del 1946 e organizza per il 23 novembre (ore 18) un incontro aperto alla cittadinanza nel Teatro Pietro Aretino di Arezzo (via Bicchieraia 32). Relatore della serata sarà il Gran Maestro Stefano Bisi,  massimo esponente del Grande Oriente d’Italia che festeggia con maggiore partecipazione l’anniversario del settantesimo della Repubblica. L’istituzione massonica ha realizzato l’ultimo convegno, in ordine di tempo, nella sede storica della Cittadella di Alessandria dopo mesi di incontri in tutta Italia, sei solo in Toscana anche in sedi di amministrazioni locali, che hanno coniugato la storia con l’attualità parlando di valori e di principi da perseguire per favorire la cultura, l’educazione, il lavoro, il merito, i diritti, l’integrazione, la solidarietà.

Il presidente del Lions Club Arezzo Nord Est, Pasquale Cerofolini, nel presentare l’iniziativa aretina, ha spiegato che il loro convegno “si propone di ricordare, in una piattaforma di ampia partecipazione di ascolto, correnti di pensiero influenti per la libertà nel contesto dell’epoca e delle passioni che portarono alla proclamazione e alla nascita della nuova Repubblica, nel ricordo di uomini importanti quali Meuccio Ruini e tanti altri”.

L’iniziativa si svolge con il patrocinio del Comune di Arezzo.

Il massone Mario Angeloni e il suo amore per la libertà. A Perugia fine delle celebrazioni il 2 dicembre

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locandina-convegno-angeloniCon un convegno il 2 dicembre si chiudono a Perugia le celebrazioni in ricordo di Mario Angeloni, illustre perugino leader antifascista in esilio, morto in combattimento all’inizio della guerra di Spagna. Avvocato, repubblicano, Angeloni aderì alla Massoneria del Grande Oriente d’Italia durante l’ascesa fascista continuando a condividere gli ideali liberomuratori anche all’estero nel Grande Oriente in esilio. La singolare circostanza che nel 2016 ricorrano il 120esimo anniversario della sua nascita e l’ottantesimo della morte ha indotto lo scorso anno la storica Società generale di Mutuo Soccorso di Perugia a costituire un Comitato per le onoranze a suo nome al quale hanno aderito vari soggetti istituzionali, culturali e della società civile. Una prima commemorazione è avvenuta il 24 giugno con una lectio magistralis di Valdo Spini nella Sala dei Notari a Perugia.

L’incontro “Mario Angeloni, un antifascista europeo”, questo è il titolo del convegno del 2 dicembre,  chiamerà a raccolta più esponenti del mondo della cultura per delineare il quadro completo di un personaggio che, con la sua vicenda, esprime i valori più alti di un’epoca buia e violenta e il cui esempio si affianca a tanti altri di quella storia poco conosciuta e non troppo lontana. La Università per stranieri di Perugia, a Palazzo Gallenga, ospiterà l’incontro che si svolgerà, per tutta una giornata – dalle ore 10,30 – a cura dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea. Tra i relatori anche la pronipote di Garibaldi, Annita Garibaldi Jallet. La sessione pomeridiana si chiuderà con un concerto, realizzato in collaborazione con l’Associazione Mazziniana Italiana, di Stefano Ragni, musicista di formazione umanistica e apprezzato divulgatore del repertorio italiano che è stato ospite anche del Grande Oriente, al Vascello, in occasione delle ultime celebrazioni per il XX Settembre. Iniziative a corollario del convegno di Perugia saranno la presentazione di una biografia di Mario Angeloni, curata da Renato Traquandi, e lo scoprimento di una lapide collocata in quella che fu la sua abitazione nel centro storico di Perugia.

Nel 1956, in occasione del ventesimo anniversario della guerra civile di Spagna, all’illustre perugino fu conferita la medaglia d’oro alla memoria. Anche il Grande Oriente d’Italia lo ricorda con una loggia a Perugia che porta il suo nome dal 1970.

Un profilo massonico di Mario Angeloni, con la sua tragica esperienza spagnola, è stato pubblicato  lo scorso anno nell’edizione di maggio (numero 9-10) di “Erasmo”, il bollettino del Grande Oriente d’Italia. Autore dell’articolo, che qui riproduciamo integralmente, è lo storico Marco Novarino.

Mario Angeloni
Mario Angeloni

Mario Angeloni, il massone anti-franchista 

Tra i massoni che scelsero la via dell’esilio per non sottostare al regime fascista la figura di Mario Angeloni assume una luce particolare sia per la giovane età, la coerenza delle scelte e la tragica morte facendolo diventare un simbolo della lotta ai totalitarismi. Angeloni rappresenta l’archetipo del libero muratore che pone al centro della propria esistenza la libertà e la difesa dei diritti umani. Figlio di un massone (il padre Publio fu il punto di riferimento della massoneria perugina all’inizio del Novecento), fu un dirigente della Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo e un convinto repubblicano ma al contempo fu uno strenuo sostenitore dell’unità delle forze antifasciste e per questo stimato dagli esponenti di ‘Giustizia e Libertà’ , dai socialisti e persino dai comunisti e dagli anarchici. Iniziato nel 1922, ventiseienne, nella loggia “Concordia” di Perugia, partecipò attivamente alla resistenza antifascista in Umbria, facendo parte della direzione del Partito repubblicano e costituendo, nel 1924, l’associazione “Italia libera”. Vittima delle violenze fasciste, venne arrestato e confinato prima a Lipari, poi a Ustica e infine a Ponza. Nel 1932 riuscì a espatriare in Francia e durante la dura vita dell’esilio divenne uno dei massimi esponenti della Lidu, che svolse un ruolo importante nel ‘fuoriuscitismo’ antifascista, e ricoprì per un breve periodo la carica di segretario del Partito repubblicano. Nel luglio del 1936 fu tra coloro che intuirono che la rivolta militare contro il legittimo governo repubblicano spagnolo, era il sinistro crepitio di una fiammata che nel giro di poco tempo sarebbe diventato un incendio spaventoso. I massoni furono fra le vittime designate dalla coalizione reazionaria facente capo al generale Francisco Franco che il 18 luglio 1936 iniziò «una crociata contro la politica, il marxismo, la massoneria» scatenando una guerra civile, che durò quasi tre anni e fu il preludio sotto molti aspetti, ideologico, politico, militare, della Seconda conflagrazione mondiale. In Spagna, oltre agli orrori della guerra, si instaurò un clima d’autentica persecuzione nei confronti dei massoni mano a mano che i nazionalisti conquistavano nuovi territori. Appartenere alla Libera Muratoria significava la condanna a morte senza processo né appello: esecuzioni sommarie avvennero a Salamanca, Zaragoza, Logroño, Burgos, Ceuta, Algeciras, Valladolid e a Malaga, per 80 massoni l’esecuzione avvenne con la “garrota”, medievale strumento che fu orrendamente usato dal regime franchista fino al 1974. Questo isterismo non colpì solamente i vivi ma si abbatté anche sui morti con profanazione di tombe di massoni, tanto che nel 1938 un decreto impose la distruzione dei simboli libero-muratori nei cimiteri.

Copertina del libro di Francisco de Luis, pubblicato nel 1934, raffigurante un massone incappucciato che tenta d'impadronirsi della Spagna (tratto dal catalogo della mostra "Duecentocinquant'anni di polemica antimassonica", 1997, Grande Oriente d'Italia-Collegio Piemonte e Valle d'Aosta)
Copertina del libro di Francisco de Luis, pubblicato nel 1934, raffigurante un massone incappucciato che tenta d’impadronirsi della Spagna (tratto dal catalogo della mostra “Duecentocinquant’anni di polemica antimassonica”, Grande Oriente d’Italia-Collegio Piemonte e Valle d’Aosta, 1997)

Di fronte a tanta violenza e consci che in terra spagnola erano in gioco i principi di libertà, eguaglianza e fratellanza numerosi massoni accorsero come volontari in difesa della repubblica democratica spagnola. Tra questi non poteva mancare il giovane avvocato perugino che alla fine del luglio 1936 si recò a Barcellona insieme alla moglie, Maria Giaele Franchini, che s’impegnò come infermiera durante la guerra e in seguito diresse l’ufficio consolare italiano di Barcellona. Immediatamente Angeloni si mise in contatto con Carlo Rosselli, Camillo Berneri e ad altri, e il 17 agosto firmò l’atto costitutivo della Colonna Italiana che raggruppava i primi italiani che erano accorsi in Spagna per combattere il fascismo, dato che i generali golpisti avevano ricevuto fin dall’inizio l’aperto e concreto sostegno di Mussolini. Forte della sua esperienza militare acquisita come ufficiale della cavalleria durante la Prima guerra mondiale preparò inizialmente alle armi i componenti della Colonna per poi partire per il fronte di Huesca al comando di una compagnia di mitraglieri. La mattina del 28 agosto, sul Monte Aragón – che venne soprannominato dallo stesso Angeloni, Monte Pelato, per la sua totale mancanza di vegetazione – situato fra Huesca e Almudevar, gli uomini della Colonna italiana vennero attaccati dalle truppe franchiste, e Angeloni venne colpito da una raffica partita da un’autoblindo. Trasportato in ospedale, morì il giorno stesso a Sariñena, piccolo villaggio aragonese. Non fu il solo massone che diede la propria vita in questa guerra e tutti meriterebbero di essere ricordati. I massoni del Grande Oriente d’Italia in esilio lo fecero nel corso dell’Assemblea del 20 giugno 1937, esaltando le loro figure come un esempio per le future generazioni e il loro sacrificio venne collegato a quello dei fratelli Rosselli. (Marco Novarino)

Futuro chiama Italia. XI Seminario di Studi Massonici il 3 dicembre a Udine

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Il Seminario di Studi Massonici nel 2015 a Palazzo Kechler

Nuovo appuntamento a Udine il 3 dicembre per il Seminario di Studi del Grande Oriente d’Italia ‘in memoriam Antonio Celotti’ organizzato dal Collegio Circoscrizionale del Friuli Venezia Giulia e dall’Associazione Culturale “Libero Pensiero” della città. L’iniziativa ha raggiunto l’undicesima edizione. “Futuro Chiama Italia. La battaglia delle idee contro gli interessi di parte” è il titolo dell’incontro che si svolgerà ancora una volta nella suggestiva sede di Palazzo Kechler dalle ore 16. Sarà presente il Gran Maestro Stefano Bisi al quale è stata affidata la chiusura dei lavori.

udine-3-dicembreUna “battaglia delle idee contro le molte sordità” si legge nell’invito del convegno ed è quasi uno slogan che gli organizzatori vogliono lanciare per evidenziare l’attenzione della Massoneria alla svolta epocale che la società affronta con molta difficoltà. Perché “la Libera Muratoria – si legge ancora – è dalla parte dei cittadini, non delle banche e dei poteri forti”. “Nella odierna società – prosegue il testo – dovrebbe albergare il senso della responsabilità, dell’impegno concreto per il lavoro, la giustizia sociale, i diritti. Impegno civico e responsabilità, perciò, come alternativa alla decadenza e impegno verso una nuova costruzione sociale, rispetto all’egoismo degli interessi di parte. Il Grande Oriente d’Italia non vuole sia cancellata l’idea di futuro”. Nella discussione a Palazzo Kechler si confronteranno vari esperti: Giovanni Maria Cecconi, esponente di punta del Grande Oriente d’Italia; Fulvio Salimbeni, docente di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Udine, il senatore Riccardo Mazzoni, vicepresidente della Commissione per la tutela e la promozione dei Diritti Umani, e Omar Chessa, Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Sassari. In apertura sono in programma i saluti del neo eletto presidente circoscrizionale del Friuli Venezia Giulia del Grande Oriente d’Italia, Guido Ricci, e del presidente delle logge udinesi Marco De Carli,

Antonio Celotti il giorno del suo centesimo compleanno celebrato nel 2006
Antonio Celotti nel 2006, il giorno del suo centesimo compleanno

Al termine della serata saranno consegnate le due borse di studio bandite con il “Premio Antonio Celotti”  – istituito nell’aprile 2010 con cadenza biennale e riservato a giovani laureati dell’ateneo udinese – dedicato al decano della Massoneria della regione, scomparso nel giugno del 2009 all’età di 103 anni. Antonio Celotti è autore del saggio “La Massoneria in Friuli. Prime ricerche sulla sua esistenza ed influenza”, pubblicato nel 1982 e aggiornato per il suo 100esimo compleanno. Pneumologo nella vita di tutti i giorni, Celotti dedicò la sua esistenza alla cura e alla ricerca medica, conciliando le sue numerose attività con gli impegni nel Grande Oriente d’Italia dove entrò diciannovenne. È considerato tra i promotori della rinascita culturale e intellettuale di Udine nel secondo dopoguerra.

A Taranto l’Associazione Europa Solidale: un aiuto concreto a chi soffre

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“Dateci un’ora del vostro tempo e cercheremo di rubarvi il cuore” è la frase che ha caratterizzato l’invito dell’Associazione Europa Solidale, onlus di emanazione massonica, per la presentazione a Taranto delle proprie attività. L’incontro si svolto il 3 novembre nella Sala degli Specchi del palazzo del Municipio e, proprio per una sola ora, ha coinvolto la cittadinanza sull’emergenza disagio e la necessità di ampliare la rete di aiuti, anche con nuove collaborazioni estranee al Grande Oriente d’Italia, che possano far fronte alle richieste crescenti di assistenza. Erano presenti in sala centocinquanta persone.invito-europa-solidale-pdf-1

“Europa Solidale” è nata a Taranto nel giugno 2016 mutuando fini e modalità degli “Asili Notturni Umberto I di Torino” e si avvale dell’impegno umanitario di esponenti per lo più del Grande Oriente d’Italia appartenenti alle logge massoniche della città. L’associazione continua in realtà il lavoro dell’Associazione “Europa 1444”, emanazione della omonima loggia tarantina, che da oltre due anni è presente sul territorio con una serie di iniziative benefiche. Durante l’incontro il presidente di “Europa Solidale” Giuseppe Angelo Russo, che nel Grande Oriente è Grande Rappresentante del Belgio, ha presentato al pubblico le attività finora realizzate. Insieme a lui, il vicepresidente Pierfilippo Marcoleoni, maestro venerabile della Loggia Europa (1444), e il segretario Luca Tagliente, già venerabile della “Europa” e tesoriere della Fism, la Federazione  Italiana di Solidarietà Massonica che fa capo al Grande Oriente d’Italia. Quattro i progetti d’intervento, descritti dai responsabili di “Europa Solidale”, che al momento trovano realizzazione:

I responsabili dell'Associazione "Europa Solidale" di Taranto
I responsabili dell’Associazione “Europa Solidale” di Taranto
  • Recupero cibo cotto  dal settembre 2014 al settembre 2016 sono stati distribuiti circa 17mila pasti alle persone indigenti della città vecchia di Taranto. L’attività si svolge in collaborazione con le Suore del Sacro Costato che lì operano da anni.
  • Assistenza famiglie bisognose ⇒ dal settembre 2014 la Loggia Europa (1444) dispone di 5 euro per ogni suo iscritto ogni giovedì di tornata di loggia. La somma raccolta è destinata all’acquisto di derrate alimentari per le famiglie bisognose. Da allora e fino a settembre 2016 sono stati distribuiti 1430 litri di latte, 1162 chili di passata di pomodoro, 469 chili di pasta, 552 chili di zucchero e altre centinaia di chili di altri prodotti.
  • Ambulatorio “Il mio dottore” ⇒ aperto nel marzo 2016 in collaborazione con l’Associazione Abfo, eroga visite gratuite di oculistica, otorinolaringoiatria, dermatologia, pediatria e soprattutto odontoiatria secondo lo schema già in atto negli Asili Notturni di Torino. Da marzo a luglio 2016 sono state eseguite 68 visite di odontoiatria pediatrica e 26 visite di odontoiatria per adulti. Sono stati investiti 7500 euro di materiali.
  • Progetto homeless ed extracomunitari con l’Associazione “Nessuno escluso-Avvocati di strada” e Abfo, in collaborazione con la Asl di Taranto, si occupa di assicurare, in un percorso agevolato, l’assistenza sanitaria alle persone senzatetto della città e agli extracomunitari ricoverati presso l’Abfo.

Durante la serata il Club Lions Poseidon di Taranto, nella persona della Presidente Josè Minervini, in sala con numerosi soci, ha donato una attrezzatura per l’odontoiatria pediatrica per l’Ambulatorio “Il mio dottore” dichiarando che questo service sarà perpetuo.

Pubblico nella Sala degli Specchi
Pubblico nella Sala degli Specchi

Significativa la presenza alla presentazione dell’assessore all’Urbanistica Gianni Cataldino, del presidente del Consiglio Comunale Piero Bitetti e dell’ex procuratore della Repubblica di Taranto Franco Sebastio, insieme alla presidente del Tribunale dei Diritti dell’Ammalato Silvana Stanzione, al presidente di Federfarma Rossano Brescia (che ha assicurato la fornitura di farmaci per l’ambulatorio), al presidente Formedil CPT Taranto Fabio De Bartolomeo, al Past President del Consiglio dei Governatori Lions Flora Altamura. Presenti nella Sala degli Specchi anche Suor Teresina e Suor Donatella delle Suore Missionarie del Sacro Costato di Città Vecchia.

Il Grande Oriente d’Italia di Taranto e regione non ha fatto mancare la partecipazione con il consigliere dell’Ordine Maurizio Manfredonia, il giudice della Corte Centrale Elio Franco, il neo eletto presidente del Collegio Circoscrizionale della Puglia Luigi Fantini, e numerosi maestri venerabili di Taranto con tanti esponenti delle singole officine. Sono giunti da Trani anche Antonio  Lopizzo e Antonio Meligeni, rispettivamente attuale ed ex maestro venerabile della loggia tranese “Ben Salem”  (1308).

Positivo il bilancio della serata con tanta attenzione da parte di tutti e 20 nuove iscrizioni, in prevalenza di non massoni, alla Associazione Europa Solidale. Non resta che augurare un buon lavoro.

70 Anni della Repubblica Italiana | InformArezzo

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LIONS CLUB AREZZO NORD EST – 23 NOVEMBRE 2016 – ore 18.00 – TEATRO PIETRO ARETINO via Bicchieraia 32 Arezzo

Ritenendo culturalmente importante ricordare e avere memoria , ricorrendo il 70° anno della Fondazione della nostra Repubblica Italiana , da quando nel giugno 1946 i cittadini italiani andarono alle urne per scegliere la forma di governo del proprio paese, all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale, il LIONS Club Arezzo Nord Est , ritiene utile organizzare un pubblico convegno con un relatore su questo Tema , invitando all’ascolto e partecipazione la cittadinanza tutta e le autorità locali oltre che membri aderenti al LIONS Club .

Il Tema del Convegno del LIONS Club Arezzo Nord Est, si svolgerà nel ricordo di una Italia che usciva martoriata e divisa in una consultazione elettorale sulla scelta tra Monarchia e Repubblica. In quella data gli italiani si espressero finalmente in Libertà, dopo oltre vent’anni, e le donne poterono accedere per la prima volta al voto, e le donne di allora crediamo ricordano ancora quel momento con grande emozione dopo lunghe lotte per l’emancipazione.

Il Convegno LIONS del Club Nord Est si propone di ricordare , in una piattaforma di ampia partecipazione di ascolto , correnti di pensiero influenti per la Libertà nel contesto dell’epoca e delle passioni che portarono alla proclamazione e alla nascita della nuova Repubblica , nel ricordo di uomini importanti quali Meuccio Ruini e altri .

Sorgente: InformArezzo – 70 Anni della Repubblica Italiana

I 70 anni della Repubblica, convegno dei Lions. Relatore Stefano Bisi | Corriere di Arezzo

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Il Corriere di Arezzo del 23 novembre 2016

Un viaggio a Parigi per il Salone Massonico del Libro

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A destra, Cangini e Petrone nello stand della Gran Loggia Nazionale Francese
A destra, Centini e Petrone nello stand della Gran Loggia Nazionale Francese

Carlo Petrone e Giancarlo Centini, entrambi del Grande Oriente d’Italia, sono due dei tantissimi visitatori che nel fine settimana del 19 e 20 novembre hanno affollato La Bellevilloise, nell’est parigino, per la XIV edizione del Salone Massonico del Libro. Realizzata dall’Istituto Massonico di Francia, l’iniziativa ha avuto grande successo e grazie alla testimonianza di Petrone e Centini possiamo valutarne lo spessore culturale e l’importanza per la discussione sui valori etici di espressione laica che in Francia hanno una tradizione storica indiscutibile. A partire dalla stessa sede dell’evento, La Bellevilloise, che nel XX arrondissement di Parigi fu la prima cooperativa, dal 1877, a dare alla popolazione una educazione politica e culturale diffusa.

Carlo Petrone con il Grande Oratore della Gran Loggia Nazionale Francese
Petrone con il Grande Oratore della Glnf

Il programma articolato della manifestazione ha subito suscitato l’apprezzamento di Petrone e Centini che oltretutto hanno ricevuto una calorosa accoglienza dagli esponenti, lì presenti, della Gran Loggia Nazionale Francese, con la quale il Grande Oriente d’Italia intrattiene rapporti di mutuo riconoscimento. La Gran Loggia Nazionale Francese (Glnf) è infatti una delle sedici istituzioni massoniche sul suolo francese che compongono l’Istituto Massonico di Francia. Sono tantissimi gli eventi culturali, sempre a carattere pubblico, organizzati costantemente dall’Istituto e il Salone Massonico del Libro è tra i principali, nonché tra i più apprezzati, perché assume un ruolo di riferimento per la ricerca e gli studi su Massoneria e materie affini per far conoscere e riscoprire, in una giusta ottica, i valori etici del libero pensiero, in Francia e nel mondo. E gli ambiti di approfondimento sono tanti a partire dalla storia, dalla filosofia, fino al diritto, le scienze sociali, il simbolismo e le arti, nelle sue varie espressioni. Un impegno culturale perciò importante che viene svolto in assoluta libertà e con il contributo di specialisti.

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Pubblico al Salone Massonico del Libro

Il Salone Massonico del Libro ha ospitato in una vasta area i “banchetti” – tutti a dimensione paritaria – delle sedici istituzioni organizzatrici che esprimono la realtà massonica del paese con circa centomila iscritti. In esposizione e in vendita negli stessi spazi anche la vasta produzione letteraria, davvero articolata, con pubblicazioni anche poco recenti, che si è rivelata di grande attrazione per il pubblico vastissimo di curiosi e appassionati non necessariamente massoni. Una folla crescente di cittadini di ogni età ha infatti occupato sin dalle prime ore del giorno di apertura sia la grande sala con l’allestimento fieristico, sia i locali dove si sono svolte a ritmo continuo le conferenze e le tavole rotonde.

Una delle conferenze in programma
Una delle conferenze in programma

Alexis Lacroix, direttore delegato del settimanale “Express”, ha coordinato le prime tre conferenze che si sono avvalse degli interventi dei responsabili delle principali istituzioni massoniche francesi. In esame temi di interesse generale come: “La Libera Muratoria dinanzi alla storia” (con Philippe Charuel, Gran Maestro della Gran Loggia di Francia, e J.F. Variot, Grande Oratore della Gran Loggia Nazionale Francese), “Lavorare al progresso dell’umanità” (con Cristophe Habas, Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, e Alain Michon, Gran Maestro Nazionale di Le Droit Humane) e “L’iniziazione in Massoneria: per che fare?” (con Marie-Thérèse Besson, Gran Maestra della Gran Loggia Femminile di Francia e Jean-Marc Pétillot, ex Gran Maestro della Gran Loggia Tradizionale e Simbolica “Opéra”).

Pubblico alle conferenze del Salone Massonico del Libro
Pubblico alle conferenze del Salone Massonico del Libro

In più, nel corso delle due giornate, si sono avvicendate dieci tavole rotonde, animate da esperti di ambo i sessi che, con un linguaggio chiaro e diretto, hanno consentito a tutti di addentrarsi nella trattazione di argomenti specifici non sempre di facile comprensione, soprattutto ai non addetti ai lavori. Si è parlato di: “Riti e uomini”(Alain Pozarnik, Luois Trébuchet); “Filosofo in Massoneria” (Michel Maffesoli, Bruno Pinchard, René Rampnoux); “Il Graal, una ricerca senza tempo” (Eric Giacometti, Jaques Ravenne); “Il significato dell’iniziazione” (Gaston-Paul Effa, Gael de Kerret); “Arte e simbolismo massonico” (Francis Frankeski, Nathalie Kaufman); “Perché diventare massone nel XXI secolo?” (Corinne Drescher Leonoir, Laurent Kupferman, Jean-Yves Le Fèvre); “La Massoneria, Dio e le religioni” (Emmanuel Pierrat, Michael Rapp, Alain Roussel); “L’Europa dei liberi muratori: tre secoli di storia” (Roger Dachez, Yves Hivert-messeca”; “Iniziazione e letteratura” (Sylvain Floc’h, Lauric Guillaud); “Laicità,io scrivo il tuo nome” (Jean Michel Ducomte, Catherine Kintzler).

A chiudere il XIV Salone Massonico del Libro una cerimonia di consegna di premi letterari e una estrazione di libri in omaggio: una iniziativa quest’ultima veramente importante per avvicinare il pubblico alla lettura e all’affascinante mondo dei libri. L’appuntamento è fissato per il prossimo anno.

 


La giudice Magi va in loggia a parlare di Costituzione | Il Tirreno Prato

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È la prima volta che un magistrato è relatore in un incontro della Massoneria. Il maestro venerabile della Loggia Meoni-Mazzoni di Prato: «È un fatto storico». Il magistrato ha accettato volentieri l’invito: «Non ci vedo nulla di strano – ha spiegato -. Si tratta di un’associazione libera ed io sono per la libertà di conoscere. E per me la libertà è un valore assoluto. Visto che mi hanno invitato a parlare l’ho fatto con piacere e sono contenta che abbiano scelto me. Io primo giudice, per di più donna, a entrare in un Tempio Massonico. Ho provato stupore e anche un pizzico di orgoglio perché se mi hanno chiamato vuol dire che si fidano di me». (articolo di Azelio Biagioni).

il-tirreno-pistoia-24-11-2016_pagina_2PRATO. È quasi sicuramente il primo giudice a varcare la soglia di un tempio massonico. Jacqueline Monica Magi nella serata di martedì 23 novembre è stata ospite della massoneria pratese. Magi ha parlato durante la sospensione dei lavori di una tornata rituale in grado di apprendista (alla quale possono prendere parte i massoni di tutti i gradi). L’appuntamento è stato organizzato dalla loggia “Meoni e Mazzoni” (maestro venerabile l’avvocato Massimo Taiti) in collaborazione con le altre due logge pratesi, “l’Intelligenza e lavoro” e la “Filippo Mazzei” presenti con i maestri venerabili Piero Riccomini e Lorenzo Lecchini Giovannoni. «Una volta sospesi i lavori – spiega Taiti – quindi chiuso il libro sacro e separati la squadra dal compasso abbiamo fatto entrare nel nostro tempio gli ospiti della serata, prima fra tutte la giudice Jacqueline Magi. Con lei il presidente dell’ordine degli avvocati di Prato Lamberto Galletti, due giornalisti, Edy Pacini e Patrizia Scotto Di Santolo presidente e vice presidente dell’associazione “Anna Maria Marino”, la consigliera comunale Rita Pieri e Carlotta Taiti».

Durante la serata la giudice Magi ha parlato dell’articolo 18 della Costituzione, quello inerente la libertà di associarsi, quindi dell’articolo 21 della Carta costituzionale italiana e poi c’è stato spazio anche per trattare un tema importante come la violenza sulle donne, del quale si occupa l’associazione “Anna Maria Marino”. Per l’occasione hanno presenziato alcune personalità del Grande Oriente d’Italia: il Gran Maestro Stefano Bisi, il Gran Maestro Onorario Massimo Bianchi, Federico Donati, Gran Dignitario responsabile degli affari costituzionali della Gran Loggia, e Francesco Borgognoni, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Toscana. «L’incontro – spiega Massimo Taiti – è un modo per abbattere i muri, a volte si sentono tante inesattezze sulla massoneria perché le persone non la conoscono. È un modo per aprirsi e per far vedere quello che facciamo. La presenza della dottoressa Magi è un fatto sicuramente storico. Inoltre – aggiunge il maestro venerabile della Meoni e Mazzoni – abbiamo voluto che si parlasse della violenza sulle donne in vista della giornata nazionale contro questo triste fenomeno che ricorre il 25 novembre». Stefano Bisi è stato positivamente sorpreso quando ha visto entrare Jacqueline Magi, il primo giudice italiano a entrare in una casa massonica.

Jacqueline Magi ha ricordato come nell’articolo 18 della Costituzione vi sia il diritto dei cittadini di associarsi liberamente e ha poi spiegato come l’essere cittadini comporta diritti ma anche doveri. «Ma – ha detto – dove non c’è la libertà i cittadini sono sudditi. La libertà è la mamma della responsabilità».

Il magistrato ha accettato volentieri l’invito: «Non ci vedo nulla di strano – ha spiegato – Si tratta di un’associazione libera ed io sono per la libertà di conoscere. E per me la libertà è un valore assoluto. Visto che mi hanno invitato a parlare l’ho fatto con piacere e sono contenta che abbiano scelto me. Io primo giudice, per di più donna, a entrare in un Tempio Massonico. Ho provato stupore e anche un pizzico di orgoglio perché se mi hanno chiamato vuol dire che si fidano di me».

La serata è stata l’occasione per parlare anche della violenza sulle donne. L’avvocato Edy Pacini ha raccontato di cosa si occupa l’associazione “Anna Maria Marino”, che porta il nome della madre della Magi, con sede in via Santa Trinità e che opera come punto di riferimento per l’associazione non profit milanese “Senza veli sulla lingua”. I massoni hanno deciso di donare il ricavato dal tronco della vedova, ovvero l’obolo, della tornata di martedì sera, all’ente. Uno dei tanti gesti di beneficenza che la massoneria compie. (Azelio Biagioni)

Vedi anche

Il gotha della massoneria e un giudice nel tempio | La Nazione Prato

La giudice Magi ospite del Grande Oriente a Prato: “La libertà è mamma della responsabilità”| La Nazione Prato

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Incontro della Loggia Meoni e Mazzoni con il Gran Maestro Stefano Bisi.  L’incontro con la giudice Magi, che ha messo al centro del suo intervento il tema della libertà e del cittadino sottolineando il valore dell’associazionismo come bene della comunità, ha suggerito molti spunti di riflessione nel dibattito, anche alla luce della convinzione che “la libertà è mamma della responsabilità”, in un fecondo rapporto dialettico. (articolo di Marilena Chiti).

la-nazione-prato-24-11-2016Per la prima volta un giudice in un tempio massonico. È accaduto quando le porte dell’Oriente di Prato si sono aperte ad accogliere la giudice del Tribunale di Pistoia, Jacqueline Monica Magi, per una riflessione sull’articolo 18 della Costituzione, quello della libertà di associazione, e in parallelo anche su gli altri articoli riguardanti le libertà civili. Un incontro promosso dalla Loggia massonica Meoni e Mazzoni (maestro venerabile Massimo Taiti) che insieme alla Loggia Intelligenza e Lavoro (maestro venerabile Piero Riccomini) e alla Loggia Filippo Mazzei (maestro venerabile Lorenzo Lecchini Giovannoni) con un centinaio di affiliati compongono, appunto, l’Oriente di Prato. Dopo i lavori rituali, per l’occasione, porte aperte anche agli ospiti. Oltre ai giornalisti, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Prato, Lamberto Galletti; la presidente dell’Associazione Annamaria Marino, Edy Pacini e la vicepresidente della stessa associazione Patrizia Scotto di Santolo; la consigliera comunale Rita Pieri. Gli scopi e le finalità dell’associazione Anna Maria Marino che porta il nome della sindacalista e partigiana toscana, madre della giudice Magi, sono stati illustrati da Edy Pacini. Uno sportello con tante professioniste di diverse etnie pronte a offrire sostegno e aiuto a chi è vittima di violenze. Proprio all’associazione è stata devoluta una raccolta di denaro tra gli affiliati delle tre logge massoniche. Presente anche il gotha massonico con Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia; Massimo Bianchi, Gran Maestro Onorario; Francesco Borgognoni, presidente del Collegio Circoscrizionale dei maestri venerabili della Toscana e Federico Donati, Gran Dignitario di Gran Loggia. L’incontro con la giudice Magi che ha messo al centro del suo intervento il tema della libertà e del cittadino sottolineando il valore dell’associazionismo come bene della comunità, ha suggerito molti spunti di riflessione nel dibattito, anche alla luce della convinzione che “la libertà è mamma della responsabilità”, in un fecondo rapporto dialettico.

Data importante, questa dell’incontro aperto che si somma ad altre azioni di confronto alla luce del sole. Nel giugno 2015 su invito di Massimo Taiti il sindaco Biffoni entrò nel ‘tempio’ a raccontare la città. In tempi più recenti, 140 anni della Massoneria a Prato e la Breccia di Porta Pia sono stati ricordati con convegni pubblici. Taiti l’ha ripetuto più volte e gli stessi sentimenti sono stati espressi da altri massoni: “Tanti massoni hanno amministrato la città e fondato associazioni importanti, vogliamo far conoscere davvero quello che è la Massoneria per abbattere pregiudizi che ancora condizionano la nostra libertà. Per questi motivi alcuni ‘fratelli’ hanno preferito non partecipare alla riunione e non mostrarsi apertamente per timore di eventuali conseguenze, ma noi vogliamo operare per il bene della città favorendo sempre di più occasioni di incontro con i cittadini”. Come dire che squadra e compasso, cazzuola o acacia sono simboli che raccontano una storia. Ma sconosciuta o travisata. (Marilena Chiti)

Vedi anche

La giudice Magi va in loggia a parlare di Costituzione | Il Tirreno Prato

 

De Marco presenta il suo libro “Storia della Massoneria Brindisina”| La Gazzetta di Brindisi

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La Gazzetta di Brindisi del 24 novembre 2016

Il Grande Oriente si presenta a Foggia nel ricordo di Carlo Gentile | La Gazzetta del Mezzogiorno Ed. Capitanata

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La Gazzetta del Mezzogiorno Ed. Capitanata del 24 novembre 2016

Mino Gabriele al Teatro Il Vascello il 28 gennaio per parlare della migrazione dei simboli

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Nella copertina del libro è raffigurato l’emblema ‘L’ da Michael Maier, Atalanta fugiens, hoc est, Emblemata Nova de Secretis Naturae Chymica, Oppenheimi, 1618.

È da pochissimo in libreria l’ultimo libro di Mino Gabriele. “Il primo giorno del mondo”, edito da Adelphi, che approfondisce l’interessantissimo tema della “migrazione dei simboli”, oggetto di studio alla fine dell’Ottocento da parte di Eugène Goblet d’Alviella, storico delle religioni e interprete della tradizione massonica, che pubblicò nel 1891 un saggio intitolato proprio La migration des symboles. Trascorso oltre un secolo, Gabriele riprende il tema raccontando la sorprendente migrazione delle immagini simboliche attraverso tempi e luoghi distanti. Ne parlerà sabato 28 gennaio (ore 10:30) al Teatro il Vascello di Roma in un incontro aperto al pubblico organizzato dal Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia e al quale parteciperà il Gran Maestro Stefano Bisi.

Saranno quattro storie, oggetto del libro di Mino Gabriele, ad articolare la discussione: da un bassorilievo del II secolo che rappresenta il primo giorno del mondo, con il dio orfico Phanes al centro contornato dallo zodiaco – bassorilievo al quale si ispirarono, senza mai menzionarlo, diversi artisti cinquecenteschi – alla raffigurazione di un drago immortale le cui radici risalgono fino a un antico dramma indiano; da un raro amuleto giudaico-cristiano del XVI secolo, subito condannato dalla Chiesa, alla singolare incongruenza astrale, coniugata con la teoria dei quattro elementi, del ciclo decorativo del celebre Studiolo di Francesco I de’ Medici. Gabriele propone un cammino che non ha diluito i pensieri e le idee che a quelle immagini hanno dato forma, ma ne ha anzi arricchito la trama e i concetti in spazi sempre più ampi. Fino ad oggi.

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A sinistra Mino Gabriele con il Gran Maestro Stefano Bisi e il Gran Bibliotecario Dino Fioravanti nel gennaio 2015 in un incontro a Roma, al Teatro Il Vascello

Mino Gabriele è professore presso l’Università di Udine, dove insegna “Iconografia e Iconologia”. Studioso noto per i suoi lavori sulla tradizione simbolica nell’arte e nella letteratura medievali e rinascimentali, come per le ricerche in ambito ermetico e alchemico. Ha pubblicato, fra l’altro, Il giardino di Hermes. Massimiliano Palombara alchimista e rosacroce nella Roma del Seicento (1986); Alchimia. La tradizione in Occidente secondo le fonti manoscritte e a stampa (1986); Le incisioni alchemico-metallurgiche di Domenico Beccafumi (1988); L’arte della memoria per figure (2006); Alchimia e iconologia (2008). Ha curato l’edizione di testi inediti, tra cui il ‘De la trasmutatione metallica’. Poema del XVI secolo di Antonio Allegretti (1981) e Le précieux Don de Dieu (1988); si ricordano inoltre: Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna (con Marco Ariani, 1998), Corpus iconographicum di Giordano Bruno (2001), Il Libro degli Emblemi di Andrea Alciato (2009), Sui simulacri di Porfirio (2012). Dirige la collana “Multa Paucis. Opere Rare e Inedite” della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la rivista «Fontes. Periodico semestrale di Filologia Classica e Storia dell’Arte».

Ingresso libero
Info: Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia: 06 5899344-215/221 | bibliogoi@grandeoriente.it

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